Cos'è il guadagno di un'antenna e cos'è il dBi?

irradiazione antenna settorialeCos'è un'antenna?

Definiamo antenna un dispositivo in grado di convertire un segnale elettrico in onde elettromagnetiche ed irradiarle nello spazio circostante (e viceversa). Molto spesso, si confonde l'antenna con apparecchi dotati di antenna integrata, quali ad esempio: adattatori usb Wi-Fi, CPE come Nanostation, PowerBeam, Airmax5x, ecc. Tali apparecchiature sono composte dall'insieme di una o più antenne ed una radio.

 

Come funziona un'antenna?

Il principio di funzionamento è semplice, un conduttore che viene attraversato da una corrente variabile nel tempo genera un campo elettromagnetico.
Per il principio di reciprocità se un campo elettromagnetico investe un conduttore (antenna) allora induce su di esso delle tensioni e correnti variabili nel tempo.

Per definizione l'antenna è un elemento passivo, di fatto non amplifica le potenze in ingresso o in uscita ma si limita a concentrare la stessa in direzioni preferenziali.

 

Uno dei principali parametri caratteristici di un'antenna: il guadagno

Per molti acquirenti, la scelta dell'antenna da acquistare si basa principalmente su un solo parametro, il guadagno espresso in "dBi".

Molti utenti, non disponendo di adeguata competenza tecnica, vengono illusi da valori di guadagno fantasiosi dichiarati da venditori e fabbricanti improvvisati, si legge di antenne con guadagni di 38, 48, 68 dBi. L'acquirente pensa quindi che maggiore sarà il guadagno e maggiore sarà la ricezione / trasmissione in ogni direzione, NIENTE DI PIÙ ERRATO!

Nel seguito spiegheremo nel modo più semplice possibile, cos'è il guadagno e perchè è errato considerare un'antenna con elevato guadagno la migliore antenna in assoluto. Chi volesse evitare la parte matematica, può passare direttamente all'immagine 1 del presente paragrafo.

Definiamo guadagno il rapporto tra la densità di potenza irradiata da un'antenna in una data direzione e la densità di potenza che sarebbe generata nella medesima direzione da un radiatore isotropico.

Il guadagno è quindi espresso dalla seguente formula:

Guadagno

Dove:

G è il guadagno

P è la densità di potenza irradiata dall'antenna reale (nella direzione considerata)

Piso è la densità di potenza irradiata dal radiatore isotropico

Il radiatore isotropico o antenna isotropica, non esiste nella realtà ma è un utile riferimento da utilizzare per caratterizzare le antenne reali. Tale antenna irradia in modo uniforme in tutte le direzioni, l'energia irradiata avrà un fronte d'onda sferico ed una densità di potenza uniforme sulla superficie pari a:

densita di potenza iso

dove:

Piso è la densità di potenza del radiatore isotropico

PT è la potenza totale trasmessa dal radiatore

D è la distanza dall'antenna

300px-Sfera-f3

Se volessimo calcolare il guadagno che un antenna isotropa ha rispetto a se stessa otterremmo:

piso - piso

Usualmente però il guadagno viene espresso in "decibel", in tal caso facciamo riferimento alla seguente formula:

Guadagno dbi

Per cui il guadagno di un'antenna isotropica espresso in dB è pari a:

gdb iso

La "i" che segue il simbolo del decibel, ci ricorda solo ed esclusivamente che stiamo calcolando il guadagno rispetto all'antenna isotropica.

Di fatto il guadagno è una misura di quanta parte della potenza in ingresso è concentrata in una particolare direzione.

La maggior potenza che si riesce ad irradiare in una determinata direzione si ottiene a spese di tutte le altre!

 

Di seguito alcune immagini ci aiuteranno a capire meglio il concetto:

Immagine 1: Antenna Isotropica

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Nell'immagine sono rappresentati 4 osservatori, al centro è rappresentato il solido di radiazione di un'antenna isotropica che irradia una potenza totale Pt. L'antenna irradia in tutte le direzioni in egual modo, per cui l'osservatore 1 riceve lo stesso livello di segnale che riceve l'osservatore 2, 3 e 4.

 

Immagine 2: Antenna Omnidirezionale - Guadagno 8dBi

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Al centro dell'immagine è rappresentata un'antenna omnidirezionale con guadagno massimo di 8dBi ed il suo solido di radiazione. In questo caso a parità di potenza Pt irradiata dall'antenna (quindi potenza totale irradiata uguale a quella del radiatore isotropico) l'osservatore 1 riceverà maggiore livello di segnale rispetto all'osservatore 1 del precedente caso di antenna isotropica. Gli osservatori 2 e 3 riceveranno livelli intermedi in base al valore di guadagno in tali direzioni e l'osservatore 4 non riceverà segnale in quanto l'antenna non irradia in tale direzione.

 

Immagine 3: Antenna Omnidirezionale - Guadagno 12dBi

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Al centro dell'immagine è rappresentata un'antenna omnidirezionale con guadagno massimo di 12dBi ed il suo solido di radiazione. In questo caso a parità di potenza Pt irradiata dall'antenna (quindi potenza totale irradiata uguale a quella del radiatore isotropico) l'osservatore 1 riceverà maggiore livello di segnale rispetto all'osservatore 1 del precedente caso di antenna isotropica.

Gli osservatori 2 e 3 riceveranno un livello intermedio in base al guadagno in tale direzione (probabilmente inferiore a quello degli stessi osservatori nel caso della 8dBi), l'osservatore 4 non riceverà segnale.

Si può quindi notare, in modo puramente approssimato, che una omnidirezionale da 12dBi di guadagno irradia meglio di una 8dBi sul piano perpendicolare al suo asse longitudinale, di contro irradia peggio fuori piano. La potenza viene quindi concentrata solo in alcune direzioni preferenziali.

Esempio pratico: se dovessi coprire due appartamenti posti uno al primo piano e l'altro al secondo piano una 8dBi sarebbe più indicata rispetto ad una 12dBi.

 

Conclusioni

Il guadagno viene sovente spesso espresso in dBi, maggiore è il guadagno massimo, maggiore è la direttività dell'antenna.

Nella scelta dell'antenna da impiegare in una specifica applicazione, il guadagno rappresenta solo uno dei parametri da considerare, non è quindi l'unico parametro da considerare.

Antenne e vento: la velocità nominale

Le antenne e il vento

A seguito di una strana interpretazione da parte di un cliente, approfondiamo il tema di un post sulla nostra pagina facebook, in merito ad un dato leggibile su molte schede tecniche di antenne Wi-Fi / HiperLan outdoor.

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Il dato in questione è quello relativo alla "Velocità Nominale del Vento" (Rated Wind Velocity), definito nello standard TIA-329-C (Minimum Standards for Communications Antennas - Base Station Antennas - August 2003) sviluppato dalla subcommissione TR-8.11 (Mobile and Personal Private Radio Standards - Antenna System).


Chi è TIA?

La Telecommunications Industry Association (TIA) è un'organizzazione che si occupa di standardizzazione nel settore delle telecomunicazione. Di fatto è una delle International Standard Organizations (altri esempi sono IEEE, ISO, IEC, ANSI, W3C, ecc).

TIA è accreditata dall'American National Standards Institute (ANSI) come una Standard Developing Organization (SDO), tutti i documenti tecnici sono redatti da commissioni di ingegneri in accordo con le linee guida stabilite dall'ANSI Essential Requirement.

Sono membri dell'organizzazione aziende del calibro di Cisco, Apple, Motorola, Nokia, Intel Corporation, General Motors, ZTE, solo per citarne alcune tra le più popolari.

Come si misura, cos'è ed a cosa serve la velocità nominale del vento?

Rappresenta una velocità per cui viene usualmente espressa in metri/secondo [m/s]. E' calcolata utilizzando lo standard TIA-329-C e determina la velocità del vento per la quale le sollecitazioni meccaniche nei componenti dell'antenna sono inferiori al limite di snervamento, considerato un fattore di sicurezza pari a 1.65 (come specificato al punto 5.1.2 dello Standard).

L'antenna può essere esposta per un tempo prolungato a raffiche di vento che presentano tale velocità massima, senza subire danneggiamenti.

Serve quindi a valutare se l'antenna può essere installata o meno in un determinato luogo, note le caratteristiche di ventosità dello stesso. Rassicuriamo i lettori Italiani, in quanto difficilmente verranno raggiunti valori come quello presente nel precedente datasheet (240 km/h), facciamo presente infatti, per chi non ne fosse a conoscenza che un Uragano di Categoria 1 (Scala Saffir-Simpson) presenta velocità del vento comprese tra 119 e 153 km/h.

Esiste un secondo parametro nello standard, definito come "Survival wind velocity", esso rappresenta la velocità del vento alla quale le sollecitazioni meccaniche nei componenti dell'antenna sono appena inferiori al limite di snervamento del materiale. L'antenna non può resistere ad esposizioni prolungate senza subire deformazioni o malfunzionamenti. Si raccomanda quindi il controllo a seguito di tale esposizione.

Di seguito riportiamo un grafico tipo tensione-deformazione con l'indicazione del limite di snervamento (punto B), ricordiamo che esso rappresenta il limite di tensione oltre il quale il materiale subisce deformazioni irreversibili.

grafico-snervamento